La moda italiana e il Coronavirus, quali sono le prospettive
Sono tanti i settori colpiti dalla pandemia che, all’inizio di questo 2020, si è diffusa su tutto il globo, mietendo vittime e diffondendo paura e incertezze. A causa della rapida diffusione del Coronavirus, tecnicamente COVID-19, anche gli Italiani sono costretti a rimanere a casa e le attività commerciali sono chiuse. Un’intera nazione, come altre in Europa e nella maggior parte dei continenti, è ferma, bloccata, in attesa di assistere a una diminuzione dei contagi e nella speranza che si trovino cure e vaccini.
Di conseguenza, l’economia del Paese ha subito un bruttissimo colpo e si perde il conto dei settori danneggiati dall’arresto di tutte le attività non essenziali. Su CandyValentino.it parliamo sempre di moda ed enogastronomia, le due eccellenze del made in Italy riconosciute per il loro valore a livello mondiale. Proprio questi due settori sono da settimane in stand by, tra ristoranti, scuole di cucina, sartorie, accademie di moda, negozi e boutique di abbigliamento chiusi e fashion show rinviati a data da destinarsi.
L’impatto della moda italiana sull’economia del Paese
L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus in Italia e nel mondo ha fermato l’intero settore della moda, con aziende chiuse e dipendenti a casa, produzioni interrotte, e campagne pubblicitarie annullate. Un volume di lavoro e d’affari consistente, che porta ripercussioni su una buona fetta dell’economia della nazione. Nonostante tutti gli effetti negativi della situazione, uno dei risvolti positivi è che i professionisti e le imprese si stanno attivando in ogni modo per sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia digitale e puntare sull’innovazione per non fermarsi.
Gli addetti ai lavori nel settore del fashion, quindi, stanno ragionando su:
- ideazione di piani risolutori,
- utilizzo di piattaforme digitali,
- smart working per gli stilisti,
- organizzazione di settimane della moda virtuali,
- ideazione di show interattivi.
Le sfilate di moda virtuali, una possibile alternativa ai fashion show
Le sfilate di moda che lanciano le precollezioni rappresentano il 30% della produzione italiana. I brand di moda avrebbero dovuto presentare proprio nel mese di marzo le loro nuove creazioni ma, a causa dell’annullamento dei fashion show, sono mancati gli ordini.
A Tokyo e Shanghai si è deciso di convertire integralmente gli eventi di moda programmati per la stagione in appuntamenti virtuali.
Il primo a farsi avanti in tal senso in Italia è stato Salvatore Ferragamo che, grazie ad Hyphen, ha realizzato uno showroom interamente virtuale. Se anche altre case di moda italiane opteranno per i virtual fashion show, si potrà assistere al live streaming ed usufruire di un servizio see now-buy now.
Le proposte della Camera Nazionale della Moda Italiana
La Camera della Moda Italiana si è già attivata per sottoporre al Governo una serie di richieste di aiuto per il settore. Un esempio è il prolungamento fino alla data del 30 giugno 2021 della normativa Patent box sui marchi. Tale intervento consentirebbe in modo particolare alle aziende italiane del lusso, di difendere il valore dei marchi Made in Italy. Un’altra richiesta riguarda l’innalzamento delle percentuali riconosciute per il credito d’imposta ricerca e sviluppo, che va a toccare in particolare le spese di design.
Candy Valentino
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