uliveti dell'isola di gorgona
Enogastronomia,  RUBRICHE Economia Carceraria

Isola di Gorgona, terra di olio e impegno sociale con Recto Verso

L’isola di Gorgona insieme all’isola d’Elba, al Giglio, a Giannutri, Capraia, Pianosa e Montecristo, forma il Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Qui c’è un penitenziario che ospita un progetto interessante di economia carceraria. Si chiama Recto Verso ed è stato avviato dall’agriturismo biologico di Livorno Santissima Annunziata di San Vincenzo per insegnare ai detenuti come si produce l’olio.

Recto Verso prevede una formazione che consente ai partecipanti di acquisire le conoscenze agronomiche biologiche per lavorare nei campi e nel frantoio. Si studia per apprendere anche le strategie di marketing e comunicazione aziendale utili nella fase della vendita del prodotto. Un percorso a tutto tondo per trovare nel lavoro nell’oleificio il riscatto di una vita.

Lo scopo del progetto Recto Verso all’isola di Gorgona

Recto Verso, isola di Gorgona
Il progetto sociale Recto Verso

Sull’isola di Gorgona sono presenti una varietà unica di olive e un frantoio che la rendono il luogo ideale per avviare un nuovo modello di agricoltura 4.0. Il progetto Recto Verso, ideato da Beatrice Massaza, titolare dell’agriturismo biologico Santissima Annunziata, nasce con due obiettivi:

  • creare un modello di olivicoltura improntato al benessere dei produttori, dei lavoratori coinvolti e dei consumatori finali, con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente;
  • formare, educare e impiegare i detenuti della Casa di Reclusione situata sull’isola di Gorgona fino a metterli nelle condizioni di formare a loro volta altre categorie di lavoratori.

Al centro del lavoro c’è la produzione di un olio di alta qualità nato da una varietà particolare di olive. Allo stesso tempo si vuole creare un circolo virtuoso fra istituzioni del territorio, istituti di pena e realtà economiche e contrastare l’abbandono delle campagne.

Le due fasi del progetto Recto Verso

Il progetto è sviluppato in due fasi, che danno anche il nome all’iniziativa:

  • la prima, Recto, permette ai detenuti di acquisire alcune pratiche agronomiche moderne. Ci si focalizza in modo particolare sulle tecniche biologiche e di basso impatto ambientale. Si parte dalla lavorazione dei campi e degli ulivi, per passare al lavoro nel frantoio e alla parte produttiva dell’olio, fino ad arrivare all’imbottigliamento. Nella prima fase si studiano anche le tecniche di degustazione dell’olio d’oliva, per imparare a capire se il prodotto ottenuto rispetta sempre gli standard qualitativi desiderati. Non manca una parte di apprendimento teorico e pratico sulla corretta conservazione dell’olio e sui metodi di vendita e marketing;
  • la seconda, Verso, coinvolge i detenuti nell’esportazione del modello appreso in altri istituti di detenzione e, in seguito, in altre aziende. Ciò favorisce ulteriormente il reinserimento di altri ex detenuti nel mondo del lavoro e facilita anche il ricambio generazionale necessario nei frantoi e nel settore agricolo.

All’isola di Gorgona, un olio biologico di altissima qualità

l'olio di oliva prodotto a Gorgona

Ogni fase del lavoro di Recto Verso tiene conto di quattro elementi fondamentali della produzione di un olio d’oliva pregiato:

  • la qualità del prodotto ottenuta tramite la raccolta manuale, la frangitura effettuata entro poche ore dalla raccolta, il filtraggio e l’imbottigliamento realizzati in assenza di aria e luce;
  • il rispetto dell’ambiente, garantito grazie all’attuazione di tecniche di minima lavorazione del prodotto o sod seeding. Si riduce l’impiego di energia, si tutela la naturale attività del suolo agricolo e si riducono l’erosione e il dilavamento. Diminuisce considerevolmente anche l’uso di mezzi chimici e si ricorre a un sofisticato sistema di risparmio idrico che utilizza la condensa di umidità. Altre good practice adottate sono il riuso degli scarti e la realizzazione di packaging riciclati;
  • il rispetto del lavoratore in termini di sicurezza, di tipologia contrattuale e gratificazione personale;
  • l’attenzione al consumatore garantita fornendo una completa informazione e tracciabilità del prodotto, facile da riciclare o smaltire.

Agriturismo biologico Santissima Annunziata, Casa Circondariale di Livorno e APOT

A ideare il concept dell’iniziativa che ha coinvolto la Casa di Reclusione sull’isola di Gorgona è stata Beatrice Massaza, titolare dell’agriturismo Santissima Annunziata a San Vincenzo. Il fiore all’occhiello di questa struttura sulla costa della Val di Cornia, in provincia di Livorno, operativa sin dagli anni ’60, è il moderno frantoio biologico.

La Casa Circondariale di Livorno ha reso disponibili sia il frantoio, che l’oliveto, che la sala della Colonia penale agricola e ha selezionato i detenuti atti a partecipare al progetto.

Apot-Associazione Produttori Olivicoli Toscani si impegna, invece, a collaborare al progetto nelle attività di assistenza tecnica e formazione.

Recto Verso vince Agro-Social

Il Progetto Recto Verso ha vinto anche il Bando “Agro-Social: seminiamo valore” realizzato da Confagricoltura e JTI Italia. Il primo premio di 40.000 euro rappresenta un importante incentivo a proseguire questo percorso e svilupparlo. Ce ne parla Beatrice Massaza in un’intervista a “Il Gusto con Candy Valentino” sulla Webradio SenzaBarcode:

Candy Valentino

error: Protected content