
Arriva lo smash burger a Roma con Ciotto Burgers
Lo smash burger non è un semplice hamburger ma una vera e propria icona gastronomica. Le sue radici risalgono agli anni ‘20 negli Stati Uniti. In particolare, l’“invenzione” è avvenuta nelle piccole tavole calde del Midwest, dove la cucina semplice e veloce era molto diffusa. Nel 1921 White Castle, una delle prime catene di fast food americane, lanciò il celebre slider, un mini hamburger quadrato, nel suo primo locale di Wichita, Kansas. Questo potrebbe essere stato il primo esempio di smash burger, una tecnica che ancora oggi caratterizza il menù della storica catena.
Oggi vi voglio raccontare in che modo questo prodotto gustoso è ormai entrato a pieno titolo a far parte della proposta culinaria dei ristoratori italiani.
L’ascesa dello smash
Tra gli anni ‘40 e ‘50, con l’espansione dei diner e dei chioschi di fast food, lo smashing in America divenne una pratica sempre più diffusa. In un periodo in cui la rapidità nella preparazione era essenziale, i cuochi iniziarono a pressare le polpette di carne direttamente sulla piastra rovente, riducendo i tempi di cottura e intensificando il sapore tramite la reazione di Maillard. Questo processo che si innesca grazie alle proteine e agli zuccheri a contatto con il calore conferiva alla carne una crosticina croccante e caramellata, rendendo il burger ancora più gustoso.
Il declino e ritorno sulle scene dello smash burger negli States
Con l’affermazione di McDonald’s e di altri colossi del fast food, la tecnica dello smashing venne progressivamente accantonata per oltre cinquant’anni. Tuttavia, nei primi anni Duemila, questo stile di burger tornò in auge, riscoperto e perfezionato con ingredienti di alta qualità e abbinamenti studiati ad hoc.
Da semplice metodo di cottura a vera e propria tendenza gastronomica, lo smash burger è diventato il simbolo di una nuova esperienza culinaria, attirando food lovers e appassionati alla ricerca di sapori autentici e innovativi.
Come fare uno smash burger

Preparare uno smash burger perfetto richiede pochi ingredienti e una tecnica precisa:
- si parte con carne di alta qualità, preferibilmente macinata fresca con un buon equilibrio tra magro e grasso per garantire sapore e succosità;
- si formano delle palline di circa 80-100 grammi senza pressarle e si pongono direttamente su una piastra rovente;
- con l’ausilio di una spatola robusta o una pressa, si schiaccia energicamente la carne per ottenere un disco sottile;
- la cottura rapida a contatto con la superficie calda innesca la reazione di Maillard, creando una crosta croccante e caramellata;
- dopo circa 1-2 minuti, si gira il burger e si aggiunge il formaggio per farlo sciogliere;
- si assembla il panino con un bun soffice e leggermente tostato, condendo con salse e ingredienti a piacere.
Lo smash burger in Italia
Perché ho parlato tanto di un prodotto di origine statunitense? Perché gli chef italiani, maestri nella lavorazione della carne nostrana in cucina, non potevano non rimanere incuriositi da questa ricetta per evolverla nei ristoranti delle principali città. Nel 2010 Veronica D’Ario e Alessandro Vecchio, uniti nella vita e nel lavoro, hanno fondato Food Family, una delle realtà più apprezzate nel panorama dello street food italiano. In seguito, Alessio D’Ario, fratello di Veronica, si è unito al progetto e nel 2021 hanno inaugurato il loro primo locale, Cargo Burger Lab, nella periferia sud di Roma, ad Acilia. Nonostante il successo, il loro obiettivo restava quello di creare un vero fast food dove proporre lo smash burger a Roma. È così che in seguito hanno creato Ciotto Burgers, il primo fast food italiano interamente dedicato agli smash burgers. Questo format innovativo si basa su procedure ottimizzate e replicabili, che garantiscono qualità e velocità, adattandosi anche a spazi ridotti.
Perché “Ciotto”?
Il nome Ciotto deriva dallo slang giovanile, usato per indicare qualcosa di cool e alla moda. Il design del locale richiama le luci e i colori dei Luna Park, ispirandosi al celebre gioco Whac-a-Mole, in cui si colpiscono talpe con un martello.
Ciotto Burgers si rivolge a chi cerca un punto di ristoro moderno e smart. Un locale pensato per chi ama il buon cibo e non vuole rinunciare alla praticità e alla tecnologia. Gli ordini si possono fare rapidamente tramite app, totem o cassa al piano terra e nell’ambiente accogliente al piano superiore, dotato di Wi-Fi gratuito e prese per ricaricare i dispositivi, ci si può accomodare a mangiare. Inoltre, la app dedicata offre sconti, coupon esclusivi e la possibilità di preordinare, rendendo l’esperienza ancora più efficiente.
Il menù



L’offerta del tempio dello smash burger a Roma si distingue per l’originalità delle salse artigianali, create per esaltare ogni assaggio. Tra queste ci sono:
- la Big Ciotto, una combinazione equilibrata di cremosità e intensità aromatica, che ha una base vellutata, cipolle caramellate e un mix di spezie che aggiunge carattere e profondità di gusto;
- la Ciotto Sauce, un condimento dal sapore audace, perfettamente bilanciato tra note sapide e leggere sfumature acidule.
Per quanto riguarda i burger, tra le proposte più iconiche il Ciotto in cool si distingue come rivisitazione dell’Oklahoma Onion Burger. Consiste in uno smash burger con potato rolls, american cheese, cetriolini, cipolla pressata sulla piastra, bacon e Ciotto Sauce. Un omaggio alla tradizione degli smash burgers, reinterpretato con lo stile personale di questo fast food italiano.
Le materie prime
Il pane utilizzato è il potato rolls più famoso al mondo, ovvero il pane Martin’s. La carne proviene da un fornitore italiano che ha processato la ricetta segreta di Ciotto e consente così all’azienda di poterla distribuire a livello nazionale, nell’ottica di un’espansione dei punti di ristoro. La scelta è quella di utilizzare solo manzo allevato in Italia.
Candy Valentino