produzione del caffè espresso
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Il caffè espresso di torrefazione artigianale, al bar, a casa e al lavoro

Il caffè espresso fa parte della cultura italiana ed è un’abitudine irrinunciabile per molti di noi. Anche all’estero questa bevanda è fortemente associata all’Italia e alla sua gastronomia. Bere un caffè è spesso un pretesto per noi per incontrarci con gli amici, parlare di lavoro, prenderci una pausa. C’è una cooperativa sociale che ha attinto a pieno a questa filosofia e ha scelto di puntare proprio sulla produzione di questo prodotto tipico del nostro Paese per dare un’occasione di riscatto ai detenuti. Si tratta della Pantacoop che già dal 2014 è responsabile della formazione dei detenuti della casa circondariale “Rebibbia Nuovo Complesso” di Roma al lavoro nelle torrefazioni. Questa viene effettuata insieme a esperti del settore, che conoscono i segreti di un espresso made in Italy di ottima qualità.

Caffè Galeotto, ecco come si fa il caffè espresso eccellente

come si fa il caffè espressp

Caffè Galeotto è il nome del progetto che ha permesso di creare nel carcere di Rebibbia, insieme al laboratorio, una torrefazione artigianale e poi anche un punto vendita esterno al Complesso, in via Raffaele Majetti. I partecipanti all’iniziativa hanno modo di apprendere come si fa il caffè espresso artigianale, curando tutte le fasi di selezione e lavorazione:

  • la selezione attenta dei crudi e la rimozione delle drupe imperfette,
  • la verifica delle condizioni dei sacchi e dei chicchi,
  • la tostatura artigianale, caratterizzata da tempi lenti,
  • la lavorazione e la miscela manuale,
  • la macinazione,
  • il passaggio dalla spietratrice,
  • il raffreddamento del caffè tostato a temperatura ambiente,
  • il processo per imbustare il caffè macinato, dopo che ha riposato per alcuni giorni.

Il settore del caffè offre concrete possibilità di lavoro in Italia. La professione acquisita grazie ai corsi è spendibile al momento del reinserimento nella società civile.

I prodotti di Caffè Galeotto

Tra i prodotti artigianali del catalogo di Caffè Galeotto si trovano:

  • Macinato classico,
  • Macinato DEK,
  • Caffè in grani,
  • Caffè in grani decaffeinato,
  • Caffè sfuso in grani,
  • “Capsule Oro” 100 pezzi miscela classica,
  • Capsule 100 pezzi decaffeinato,
  • Capsule miscela decaffeinato compatibili Nespresso,
  • “Capsule ORO” miscela classica compatibili Nespresso,
  • Cialde 100 pezzi decaffeinato,
  • Cialde miscela classica.

Il caffè espresso artigianale e quello industriale

Caffè Galeotto a Roma
Il punto vendita di Caffè Galeotto a Roma

La qualità ricercata nella torrefazione di Caffè Galeotto offre un spunto per evidenziare la differenza importante tra il lavoro in una torrefazione artigianale e in una industriale. Nelle lavorazioni industriali, infatti, spesso non c’è tempo per effettuare la selezione manuale. Per evitare che le bacche acerbe o troppo mature presenti compromettano il processo di produzione del caffè e il suo gusto finale, si effettua una tostatura scurissima. Questa, da un lato elimina i difetti ma dall’altro annienta anche tanti pregi del caffè.

La tostatura dei chicchi in una torrefazione artigianale, inoltre, richiede in media 20 minuti ed è realizzata a temperature basse. Nel processo industriale, invece, si ricorre a temperature molto più elevate per procedere rapidamente e questa scelta incide negativamente sul gusto del prodotto.

Come è nato il caffè espresso?

Sapete come si fa il caffè espresso? La novità introdotta dall’espresso rispetto al caffè tradizionale fu la pressione dell’acqua di infusione con una temperatura inferiore ai cento gradi. Grazie alla pressione esercitata, si ottenne un alto tasso di estrazione e di conseguenza un liquido più denso di quello tradizionale. La quantità di sostanza solida presente nell’acqua di un espresso, quindi, è molto alta. Fu il milanese Luigi Bezzera a inventare la macchina per preparare il caffè espresso nel 1901.

A “Il Gusto con Candy Valentino” sulla Webradio SenzaBarcode potete ascoltare la mia intervista a Mauro Pellegrino di Pantacoop che spiega le caratteristiche della torrefazione attiva nel carcere di Rebibbia.

Candy Valentino

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