Musica e moda: il ruolo dell’abbigliamento nelle icone pop-rock
Quando qualche anno fa è scomparso David Bowie, si è riflettuto ancora una volta sullo stretto legame tra musica e moda. L’artista inglese ha influenzato in maniera decisiva tanto il panorama musicale internazionale quanto quello del fashion. Accanto agli importanti riconoscimenti artistici, ha conquistato anche il titolo di “inglese meglio vestito di sempre” nella classifica stilata dalla rivista BBC History.
All’inizio degli anni ’70, creando il personaggio di Ziggy Stardust, Bowie fece scalpore. Indossava tute attillate dai colori fluorescenti e calzature a tacco alto, portava i capelli acconciati in modo stravagante e aveva il volto truccato e trasformato in una maschera. In questo modo rappresentava il suo esordio Glam rock.
David Bowie e la creazione dei personaggi, tra musica e moda
David Bowie, rifiutava gli stereotipi e amava sperimentare e cambiò molte volte, in modo radicale, la propria immagine, associandola spesso alla creazione di un nuovo personaggio e un diverso stile musicale. Più soul-funk, ad esempio, le produzioni associate ad Halloween Jack, con la benda sull’occhio e le camicie dai colli vittoriani; elegante e aristocratico il look del periodo berlinese di Thin White Duke – il Duca Bianco. Agli onnagata (gli attori uomini che interpretano ruoli femminili nell’antica arte teatrale giapponese chiamata Kabuki) si ispirò per vestire Aladdin Sane, con l’aiuto dello stilista Kansai Yamamoto e del coreografo Lindsay Kemp. La sperimentazione elettronica dell’album 1.Outside era affiancata alla figura del detective immaginario Nathan Adler, col Borsalino in testa e la cravatta allentata.
Tutt’ora la libertà espressiva di questo artista, la sua fantasia e creatività nel vestire sono fonte di ispirazione per gli stilisti. Basti pensareall’introduzione dello stile skinny nella produzione dei pantaloni da uomo, ideata da Hedi Slimane, direttore creativo di Saint Laurent. Oppure, alle giacche maschili decorate con farfalle di Alessandro Michele per Gucci. Non ultimi gli abiti disegnati da J.W. Anderson, che possono essere portati sia dagli uomini che dalle donne.
Musica e moda, le altre icone pop e rock
L’esempio di Bowie non è certo l’unico nella storia delle rock e pop stars legate, in un modo o nell’altro, al mondo della moda. Non a caso, in tempi recentia Berlino, Monaco, Amburgo, Bruxelles e Venezia è stata presentata la mostra Hard Rock Couture – A Music Inspired Fashion Collection.Questa ha esposto alcuni dei più trasgressivi e spettacolari abiti utilizzati dai musicisti di maggior fama, appartenenti alla collezione Hard Rock.
Così, se Elvis Presley si ispirava a sua volta ad altri, ebbe però il merito di adattare alla propria personalità vari elementi presi da artisti e periodi diversi. Riuscì a creare uno stile nuovo e inconfondibile: i vestiti e gli stivali bianchi, le catene vistosissime al collo, i costumi di scena sempre eccessivi e sensuali, il ciuffo di capelli, le mosse trasgressive, tutto all’insegna di una totale esplosione rock and roll. Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones, fu considerato un vero e proprio modello di stile, infatti persino Johnny Depp pare si sia ispirato a lui per il personaggio del pirata Jack Sparrow. Michael Jackson riuscì a lasciare un segno indelebile tanto nella musica e nella danza quanto nella moda. La sua fissazione per l’estetica, i vestiti, i cappelli, i guanti, le scarpe, hanno ispirato tantissimi musicisti ma anche stilisti. Un esempio è la giacca di pelle rossa sfoggiata nel video di “Beat It”, che ha marchiato le tendenze degli anni ’80. Eccentrico, coloratissimo, talvolta femmineo e decisamente stravagante anche il look di Prince, artista che produsse un crossover musicale notevole. Molto lontano dalla figura “angelica” – sebbene ambigua – di Michael Jackson, suo rivale più diretto al quale spesso è stato associato, Prince è stato sempre legato a sentimenti decisamente più terreni che si rispecchiavano nell’abbigliamento audace ed esplicito. Freddie Mercury, dopo aver risentito dell’influenza degli anni ’70 – anche lui non si è risparmiato tutine e zeppe – ed essere passato attraverso la fase dei giubbotti eccentrici e dei mantelli da re, giunse ad un look minimalista col quale facilmente lo si identifica, composto da jeans e canotta bianca.
I look “rubati” da alcuni divi della musica
Pare che dietro al successo fenomenale di star di fama internazionale ci siano, talvolta, personaggi meno noti, con le loro originali scelte estetiche. Madonna è tutt’ora considerata un’icona della musica pop e viene presa come riferimento per la cura della sua immagine trasgressiva, libera e ironica, rinnovata moltissime volte. Ha sempre saputo anticipare le tendenze, personalizzandole (indimenticabili i corsetti di Jean Paul Gautier). Proprio di recente, infatti, una serie di abiti legati a eventi simbolici della carriera della cantante, sono stati selezionati personalmente da Madonna per essere esposti da Macy’s, in California, in occasione del lancio della nuova linea di moda “Material girl”. Pare, però, che ad ispirare molti suoi look sia stata la rapper di origini tamil Mathangi “Maya” Arulpragasam, in arte M.I.A. Controcorrente e anticonformista nel modo di vestire, per lo stile dei suoi video e per le grafiche inconsuete delle sue copertine.
Lady Gaga, artista eccentrica per eccellenza del 2000, eclettica e trasformista fino a diventare quasi irriconoscibile, ha sicuramente aperto la strada ad altre donne che si sono fatte notare nel mondo della musica per lo stile “eccessivo” ad ogni costo. Ma dietro al personaggio di Lady Gaga e ai suoi costumi di scena c’è molto della cantante, modella e attrice giamaicana Grace Jones che collaborò, durante la sua carriera, con artisti di vari settori ed è ricordata per il look mascolino e forte, dalle sfumature sadomaso.
Musica e moda, il business
C’è anche chi nel mondo della moda ha deciso di investire in termini imprenditoriali. Il cantautore Robbie Williams, acclamato “Re del Pop” alla fine degli anni ’90, tanto per il suo talento musicale e artistico quanto per le innate doti di intrattenitore di folle, non ha avuto, forse, il merito di introdurre particolari innovazioni in ambito di look. Del resto il celebre video del suo brano “Rock Dj” diceva molto su quanto sia difficile, ormai, per un artista, farsi notare col proprio abbigliamento o, al contrario spogliandosi. Nella clip, infatti, finiva per strapparsi pelle e muscoli, pur di attirare l’attenzione. Ispirandosi, quindi, al ricordo del nonno Jack Farrell, Robbie Williams ha lanciato tempo fa, un suo fashion brand alla portata di tutti – riaffermando, con questa scelta, di voler essere il più possibile “popolare”. «In Inghilterra – ha spiegato l’artista all’inizio della sua avventura – chi canta e scrive musica fa quello e basta, mentre in America, dove mi sono trasferito da tempo, chi canta fa anche tanti altri mestieri. Così mi sono lanciato». Pullover, trench, camicie, cappotti, per un global look che si ispira al british style classico ma con tocchi moderni e raffinati e una linea a parte in stile militare. La collezione Farrell, disegnata da Ben Dickens (in passato stilista di Burberry) e distribuita in grandi magazzini del Regno Unito come Selfridges e House of Fraser, in Italia è stata lanciata alla Coin di Milano.Nel giro di poco tempo, però, la Farrel ha dovuto dichiarare bancarotta, ammettendo il fallimento ma in seguito ha avviato il secondo tentativo, stabilendo una partnership coi negozi di Primark.
Candy Valentino