Moda

Robotizzati. Esperimenti di moda al WeGil di Roma

WeGil, hub culturale della Regione Lazio nel quartiere Trastevere di Roma, ospita dal 31 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021 “Robotizzati. Esperimenti di Moda”. Il progetto espositivo, promosso dalla Regione Lazio, è ideato e curato da Stefano Dominella, appassionato da tempo di cultura giapponese, con la direzione artistica di Guillermo Mariotto.

Si tratta di una mostra-performance che unisce moda, arte e tecnologia e ripercorre l’influenza che la cultura dei mecha giapponesi ha avuto sul settore del fashion.

I robot metallici provenienti dalla preziosa collezione privata di Roberto Pesucci interagiscono, nell’esposizione, con i capi iconici realizzati da stilisti come:

  • Courrèges,
  • Pierre Cardin,
  • Paco Rabanne,
  • Thierry Mugler,
  • Moschino,
  • Prada,
  • Ferrè,
  • Giorgio Armani,
  • Yohji Yamamoto,
  • Martin Margiela,
  • Enrico Coveri,
  • Max Mara,
  • Gucci,
  • Gattinoni,
  • Guillermo Mariotto.

Tessuti metallici, alluminio, lurex, paillettes e plexiglass danno vita ai “moon look” sorprendenti. Oltre a questi capi di abbigliamento, si possono ammirare anche le originali creazioni di giovani designer indipendenti.

Come nasce “Robotizzati. Esperimenti di moda”

Abiti che si animano e manichini tecnologici, insieme alle creazioni moda, sono protagonisti dell’evento realizzato da LAZIOcrea con il patrocinio di Unindustria.

Durante il suo soggiorno di 5 mesi a Nagoya in Giappone, Stefano Dominella ha intuito l’importanza dei robot nella società e nella cultura del luogo. I mecha, robot di grandissime dimensioni pilotati da un uomo all’interno, simboleggiano la fusione tra uomo e macchina. Si tratta di macchine umanizzate dall’eroe che le comanda, con evidenti richiami alla figura del samurai.

La mostra celebra il legame tra scienza e creatività. I mecha, infatti, talvolta sono stati condizionati dalla moda nel loro successo. Al contrario, la forma e i colori dei robot hanno ispirato intere collezioni di stilisti attenti alle nuove tecnologie.

Le opere d’arte della mostra-performance

I capi di Antonio Martino per Robotizzati. Esperimenti di moda

L’allestimento è diviso nelle tre aree tematiche allunaggio, sportswear, fantasia e creatività. Tra i designer che saranno chiamati a presentare i loro capi “sperimentali” all’interno della mostra, c’è anche Antonio Martino, che partecipa con due creazioni della collezione Japanese Renaissance. La Legenda di Tanabata.  Di questa innovativa linea di cui avevo scritto nei mesi scorsi, verranno ripresentati un kimono dress in douchesse rossa di seta stampata con lungo strascico e un cappotto blu in lana con fodera vintage in seta stampata.

Un contributo prezioso è dato, inoltre, dai gioielli-insetto-robot creati dall’orafo Gianni De Benedittis del brand FuturoRemoto.

Candy Valentino

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