Viaggiatrice solitaria all’Eremito: vi racconto la mia esperienza
In passato ho sempre scritto delle mie esperienze di viaggio e ospitalità in Italia presso strutture in cui l’accoglienza e la ricerca dell’eccellenza sono al centro della proposta.
La storia che vi racconterò oggi, però, è completamente diversa. Tutto comincia il 14 gennaio 2024 quando la mia amica Carola, che non finirò mai di ringraziare, mi parla di un contest rivolto a “solo travelers” e pubblicizzato su Facebook da una struttura tutta particolare in Umbria. Veniva offerto un soggiorno completamente gratuito di 2 notti in pensione completa a 14 persone, a condizione che inviassero per email una presentazione convincente per essere scelte. In men che non si dica, ho elaborato la mia presentazione anche io, raccontando di come, fin da quando ho 17 anni, ho vissuto l’esperienza del viaggio in solitaria. Incredibile ma vero, alla fine del mese ricevo una risposta dalla prestigiosa struttura nella quale leggo di essere stata selezionata tra i vincitori del contest! Ora, indubbiamente, vi starete chiedendo: sì, ma cos’è che hai vinto? Qual è questa struttura? Di seguito vi dirò di più.
Foto in evidenza: credits Camilla Marinelli
Lusso… oppure no?
Sentirsi coccolati e viziati attraverso la cura di tanti dettagli, dal drink di benvenuto al bagnoschiuma pregiato e profumato in camera, dalla spa con sauna, bagno turco, vasca idromassaggio, doccia emozionale e trattamenti di bellezza al ristorante stellato dove riservarsi cene speciali… è più o meno questo ciò a cui pensate quando sognate una struttura ricettiva di categoria superiore, no? Beh, da Eremito, un eremo laico situato in cima a una collinetta isolata della zona di Parrano in Provincia di Terni e completamente ristrutturato 15 anni fa, l’idea di “lusso” proposta agli ospiti è completamente diversa. Da una parte, la coibentazione della struttura, i riscaldamenti a pavimento, la preparazione amorevole di ogni semplice piatto del menù vegetariano compreso nella pensione completa, la possibilità di usufruire di attività come yoga e meditazione e il calore umano impagabile dello staff, assicurano all’ospite di sentirsi ben accolto. Dall’altra, ci troviamo in un’area in cui i telefoni non prendono, la connessione internet non c’è, nelle camere – che qui si chiamano “celluzze” – i comfort sono ridotti al minimo infatti non ci sono né telefono né televisore né tanto meno frigo bar. Niente poltrone, divani o sedie imbottite ma piuttosto una spartana seduta in pietra; sulla mensola del piccolo lavandino c’è solo un pezzetto di sapone fatto artigianalmente e il bagno è privo di porta e separato dalla zona notte da una tenda di stoffa.
Una pausa dalle luci, dal brusio e dalla frenesia
In tutta la struttura, poi, predomina la penombra, infatti le luci elettriche sono presenti soltanto in punti strategici come le scale (dove si accendono al passaggio, alimentate da energia solare), mentre gli altri ambienti sono illuminati principalmente dalla fiamma di qualche candela. Oltre a una piccola spa dove rilassarsi e alla ricca biblioteca dove prendere in prestito uno degli interessanti libri da leggere, approfittando del bel tempo si può camminare in mezzo alla natura ma non c’è molto altro da fare. E poi c’è una regola tutta particolare, quella del silenzio rigoroso durante la cena nel refettorio.
Non si rischia di annoiarsi? – forse vi starete chiedendo. E il tipico spirito tutto italiano di cercare la convivialità a tavola?
Come ha commentato scherzosamente il proprietario e ideatore di tutto questo, Marcello Murzilli, dandoci il benvenuto al nostro arrivo, la filosofia sembrerebbe quasi essere “Non ti do niente e mi paghi tanto”. Come è possibile che una formula del genere abbia successo? Perché questa struttura negli anni ha ricevuto menzioni e premi di ogni genere? Cosa la rende così speciale? E dov’è il lusso di cui si parla?
Non me lo posso permettere!
Non vi nego che, quando ho deciso di partecipare a questo contest, ero emozionata e perplessa al tempo stesso. Lavorando nel digitale, sono praticamente tutto il giorno davanti a un pc e a uno smartphone, perennemente connessa. Avevo un piano su come avrei approfittato di questo luogo di ritiro ma ho anche avuto la tentazione di pensare, a un certo punto, “non mi posso prendere il lusso di sparire per tre giorni!”. Eh già, eccola lì la mia risposta. Forse il vero lusso offerto da Eremito è proprio quello di concedersi del tempo per stare con se stessi, pensare, riflettere, persino annoiarsi.
Il pubblico di riferimento è quello di chi cerca qualcosa di simile a una vacanza in monastero ma non sente l’appartenenza a nessuna religione in particolare. Ciò che accomuna i viaggiatori solitari che si rifugiano qui è probabilmente il desiderio di raccoglimento e ricerca interiore.
Funziona?
La risposta è: sì, ci vorrebbero più di un paio di giorni, ma si tratta di un’occasione da cogliere appena se ne ha la possibilità. Staccare la spina davvero e completamente, non come diciamo di fare quando andiamo in vacanza, ma finiamo per stare sempre col telefonino in mano. Approfittare di uno spazio in cui c’è solo l’essenziale e viene escluso il superfluo, dove fermarsi a riprendere in considerazione i propri sogni e, perché no, affrontare anche i propri demoni.
Insomma, questa è stata la mia esperienza ma in realtà ciascuno dei miei 13 compagni di viaggio potrebbe raccontarvene una completamente diversa. Sta a voi scegliere se vivere la vostra…
Candy Valentino